Come noto, la produzione nazionale di mais è concentrata principalmente nelle regioni del Nord e il suo ruolo nella mangimistica è fondamentale. Ora, se non dovesse piovere in maniera copiosa e regolare entro metà luglio, ma al momento le previsioni lo escludono, la produzione nazionale di mais rischia di essere irrecuperabile. Cia-Agricoltori italiani ipotizza un crollo del 50%, con rese di 40-50 quintali per ettaro, come in quel 2003 che sembrava destinato a rimanere un anno unico e sfortunato. Se il raccolto dovesse essere di questa portata, avrà un impatto decisamente negativo: il livello di autosufficienza nazionale calerebbe al 30%, con conseguenze a valanga per l’alimentazione del bestiame negli allevamenti.
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