Il tema della competitività dell’industria alimentare nazionale è stato reso ancora più complesso da alcuni fenomeni recenti, in parte inattesi. Esso si è sempre accompagnato alla considerazione che la caratteristica dell’alta qualità e il primato comunitario in fatto di prodotti di origine certificata che contraddistinguono il settore lo destinavano in gran parte, sul fronte export, a una clientela esigente, di censo medio alto. Questa caratteristica era valutata, oltre che come un fattore competitivo importante, anche come un ammortizzatore degli scossoni della congiuntura internazionale e delle crisi di capacità di acquisto dei mercati. In qualche misura, perciò, il settore era considerato “protetto” da tale caratteristica, che si riteneva rinforzasse le sue proverbiali doti anticicliche.
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Responsabile Ufficio Studi, Mercato e Ufficio Stampa di Federalimentare
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