La Commissione europea ha di recente pubblicato la Comunicazione (2021) 323 finale, nella quale è delineato il nuovo “Quadro strategico dell’Ue in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027”. Il nuovo quadro “stabilisce le priorità e le azioni chiave necessarie per migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei prossimi anni nel contesto del mondo post-pandemico, caratterizzato dalle transizioni verde e digitale, dalle sfide economiche e demografiche e dall’evoluzione del concetto di ambiente di lavoro tradizionale”, come si evince dallo stesso titolo della comunicazione “Sicurezza e salute sul lavoro in un mondo del lavoro in evoluzione”.
La comunicazione evidenzia i progressi significativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro compiuti negli ultimi trent’anni e il ruolo sostanziale svolto dal sistema dell’Ue, registrando che tra il 1994 e il 2018 gli infortuni mortali sul lavoro nell’Ue sono diminuiti di circa il 70%. Due, in particolare, sono i fattori che contribuiscono a spiegare i risultati dell’approccio dell’Ue in materia di salute e sicurezza sul lavoro: il sistema normativo avanzato sviluppato dall’Ue e dagli Stati membri al fine di stabilire le misure preventive e protettive per far fronte ai rischi professionali e l’approccio tripartito su cui il sistema stesso si basa.
A tale proposito il Comitato consultivo salute e sicurezza della Commissione europea (Acsh) aveva contribuito, con un apposito parere del 2019, all’individuazione delle priorità per la definizione delle policy salute e sicurezza del 2021-2027. La comunicazione, nel sottolineare che le priorità del quadro precedente rimangono ancora oggi pertinenti, precisa che sono necessarie ulteriori azioni. Il quadro strategico si concentra pertanto su tre obiettivi fondamentali trasversali:
In particolare, la Commissione, per raggiungere tali obiettivi, nei prossimi anni:
Queste ultime proposte sono, tra l’altro, in linea con le posizioni dei datori di lavoro sia in merito ai rischi psicosociali ed ergonomici e sulla salute mentale sul lavoro (preferibile, infatti, la proposta di iniziative non legislative, ad esempio guida e strumenti piuttosto che una direttiva in materia), sia in riferimento alle sostanze reprotossiche, (preferibile identificare un elenco prioritario piuttosto che un’estensione del campo di applicazione della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni ai reprotossici). La Commissione promuoverà inoltre un approccio “zero vittime” (Vision Zero) ai decessi correlati al lavoro, migliorando la raccolta di dati sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali e analizzandone le cause. A tal fine istituirà un apposito gruppo di lavoro tripartito dell’Acsh.
[members_not_logged_in]Abbonati per visionare la rivista[/members_not_logged_in]
© Riproduzione riservata
Italmopa
© Copyright 2022 AVENUE MEDIA S.R.L. Tutti i diritti sono riservati. Privacy Policy Editoria