Sul sito del Ministero della Salute è stata pubblicata la relazione annuale 2020 sull’utilizzo del sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (Rasff). Il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (Rasff) – istituito ufficialmente con il Reg. (Ce) 178/2002 – consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti, e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia. Le informazioni vengono comunicate e condivise tra i membri della rete attraverso la piattaforma online e-Rasff, che è stata aggiornata a seguito dell’istituzione, con il Reg. (Ue) 2017/625, del sistema Imsoc (Sistema per il trattamento delle informazioni per i controlli ufficiali).
Nel 2020 sono pervenute 3.783 notifiche: 3.490 hanno riguardato l’alimentazione umana, 172 l’alimentazione animale e 121 la migrazione da materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti. Tra le notifiche ricevute, 1.046 si riferiscono a respingimenti ai confini (border reiection notification), seguite da 1.043 notifiche di allerta (alert notification), quindi come “allarme vero e proprio”, indicando un serio rischio per la salute per il quale è stata necessaria un’azione rapida. Si tratta, in questi casi, di segnalazioni di prodotti pericolosi per la sicurezza alimentare, che devono pertanto essere ritirati dal mercato in qualsiasi Stato membro, prodotti nell’Ue o in arrivo da Paesi extracomunitari. Le restanti notifiche riguardano le “information notification”, tra le quali 778 sono state classificate come “information for attention” e 556 come “information for follow up”.
Il sistema di allerta può essere attivato anche a seguito di non conformità rilevate dall’operatore del settore alimentare nell’ambito delle attività di autocontrollo. È evidente la necessità per gli operatori del settore alimentare di porre una maggiore attenzione alla riduzione dei pericoli negli alimenti attraverso una più efficace attività di autocontrollo, compresa la verifica dei fornitori e delle materie prime.
In generale, per gli alimenti di origine nazionale il maggior numero di irregolarità è dovuto a contaminazioni microbiologiche (49), residui di pesticidi (20) e allergeni non dichiarati in etichetta (9). Nella sezione “Problematiche sanitarie riscontrate per categorie di alimenti”, segnaliamo la categoria “cereali e derivati” per la quale sono state trasmesse 171 notifiche.
Il Ministero della Salute ha tenuto costantemente informati i consumatori attraverso il suo portale. Nella pagina “richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori alimentari” presente nel sito del Ministero, sono stati pubblicati 216 richiami.
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