Il Bosco del Molino è un’area di 13 ettari ideata e realizzata a Collecchio (Pr) da Agugiaro&Figna Molini. Si tratta di un progetto che darà dimora a 18 mila piante fra arbusti, alberi ed essenze officinali e permetterà l’assorbimento di 220 mila kg all’anno di CO2, compensando le emissioni totali degli impianti dell’azienda nello svolgimento delle attività di trasformazione del grano. Un’idea innovativa che consentirà di riutilizzare un’area agricola precedentemente coltivata a grano per creare un bosco con impianto forestale, studiato utilizzando nuove tecnologie a indagine sul terreno per scegliere le piante più adatte. All’interno del Bosco del Molino sarà infatti riprodotto il 96% della biodiversità del Bosco del Taro. Del progetto e della sua collocazione tra sostenibilità, comunicazione e marketing ne parliamo con Riccardo Agugiaro, Ceo di Agugiaro&Figna Molini.
Dottor Agugiaro, come è nato il progetto Il Bosco del Molino e quali difficoltà avete incontrato nel realizzarlo? «Il Bosco del Molino parte da un’idea di Alberto Figna e ha visto l’approvazione del consiglio di amministrazione nel 2019. Per attuare questo progetto abbiamo deciso di affidarci al CINSA (Consorzio Interuniversitario Nazionale Scienze Ambientali), così da affrontare tale percorso affiancati da esponenti scientifici di alto livello.
RICCARDO AGUGIARO ILLUSTRA ORIGINI E FINALITÀ DE IL BOSCO DEL MOLINO, POLMONE VERDE INAUGURATO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI
Non volevamo soltanto piantare alberi, ma anche vedere come la piantumazione del bosco potesse compensare la CO2 generata in un anno dalle attività dell’azienda, che già dal 2015 utilizza fonti energetiche rinnovabili.
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