Finalmente giungono buone notizie per il settore dello stoccaggio, uno dei principali asset della tanto tartassata filiera cerealicola: “Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha affermato Edoardo Musarò, responsabile del settore cereali e oleaginose di Compag, in occasione del Convegno nazionale della Federazione tenutosi lo scorso novembre – la situazione potrebbe finalmente cambiare, con nuove opportunità per il settore”.
DAI FONDI DEL PNRR DESTINATI ALLA PROGRAMMAZIONE COMPLEMENTARE UN’OCCASIONE STORICA PER LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI
Da qualche anno Compag rappresenta anche gli stoccatori di cereali. Per capire l’importanza che possono avere i fondi del Pnrr occorre partire da un’analisi di quello che è lo stato attuale del settore. Una fotografia abbastanza chiara arriva dall’ultimo censimento Ismea (2019), che ha messo in luce diversi aspetti su cui poter lavorare per apportare significativi miglioramenti al comparto.
Il primo elemento da tenere in considerazione è l’importanza delle attività delle strutture di stoccaggio quale anello di congiunzione tra la produzione agricola e il mondo industriale, artefice della trasformazione e commercializzazione dei cereali. Il ruolo dello stoccaggio non è affatto marginale perché, attraverso tecnologie all’avanguardia e competenze, contribuisce in maniera importante allo sviluppo delle filiere cerealicole. Da un lato, infatti, tale ruolo giova alla parte agricola occupandosi del ritiro, della pulizia e della conservazione delle granaglie, dall’altro aiutano la parte industriale in quanto risponde alle esigenze dell’industria di trasformazione in termini di differenziazione della granella, metodi di conservazione e programmazione delle consegne. Da non dimenticare, poi, che numerosi centri di stoccaggio (circa il 65%) svolgono anche un’attività di fornitura di mezzi tecnici e assistenza alle aziende agricole, attraverso professionisti specializzati che gestiscono i piani di coltivazione, fertilizzazione e difesa delle colture cerealicole. Il lavoro di stoccaggio avviene in strutture dell’associazionismo agricolo, cooperativo e consortile e, non ultimo, in strutture private. Queste ultime, in particolare, contribuiscono in misura superiore al 60%, in quanto molto presenti anche nelle regioni ad alta prevalenza di strutture dell’associazionismo agricolo.
…continua
Leggi la rivista completa[members_not_logged_in]Abbonati per visionare la rivista[/members_not_logged_in]
© Riproduzione riservata
© Copyright 2022 AVENUE MEDIA S.R.L. Tutti i diritti sono riservati. Note legali | Credits | Privacy Policy Editoria | Cookie Policy | Preferenze cookie