A inizio 2017 la Commissione europea ha adottato la Raccomandazione (Ue) 2017/84 sul monitoraggio degli idrocarburi di oli minerali nei prodotti alimentari e nei materiali e negli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari. Gli idrocarburi di oli minerali (Mineral oil hydrocarbons – MOH) sono composti chimici derivati principalmente da petrolio greggio, ma anche sintetizzati da carbone, gas naturale e biomassa. La presenza di MOH nei prodotti alimentari può derivare da contaminazione ambientale, lubrificanti utilizzati nelle macchine per la mietitura e la produzione alimentare, coadiuvanti tecnologici, additivi alimentari e materiali a contatto con i prodotti alimentari. I prodotti contenenti MOH di qualità alimentare sono trattati in modo che il tenore di idrocarburi aromatici degli oli minerali (Mineral oil aromatic hydrocarbons – MOAH) sia ridotto al minimo. Nel 2012 il gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare (gruppo CONTAM) dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ha individuato due tipi principali di MOH di interesse per la sicurezza alimentare, gli idrocarburi saturi e quelli aromatici, concludendo che il potenziale di impatto di alcuni gruppi di sostanze tra i MOH sulla salute umana varia sensibilmente. I MOAH possono agire da cancerogeni genotossici, mentre taluni idrocarburi saturi degli oli minerali (Mineral oil saturated hydrocarbons – MOSH) possono accumularsi nei tessuti umani e provocare effetti avversi sul fegato. Dal momento che alcuni MOAH sono considerati mutageni e cancerogeni si era ritenuto importante organizzare il monitoraggio dei MOH al fine di comprendere meglio la presenza relativa di MOSH e MOAH nei prodotti alimentari che contribuiscono in misura prevalente all’esposizione alimentare. Per assicurare l’attendibilità dei dati analitici ottenuti, gli Stati membri avrebbero dovuto garantire la disponibilità di apparecchiature di analisi adeguate e acquisire esperienza sufficiente nell’analisi della presenza di MOH sia nei prodotti alimentari, sia nei materiali a contatto con essi, prima di elaborare i risultati delle analisi. Con il coinvolgimento attivo degli operatori del settore alimentare e degli addetti alla produzione, alla lavorazione e alla distribuzione di materiali a contatto con gli alimenti, nonché di altre parti interessate, gli Stati membri avrebbero dovuto svolgere un’attività di monitoraggio della presenza di MOH negli alimenti nel periodo 2017-2018. Tale attività di monitoraggio dovrebbe riguardare, tra gli altri, pane e panini, prodotti da forno fini, cereali da colazione, cereali destinati al consumo umano, nonché i materiali a contatto con gli alimenti utilizzati per i prodotti. Gli Stati membri dovrebbero inoltre eseguire il campionamento dei prodotti alimentari conformemente alle disposizioni del Reg. (CE) n. 333/2007 della Commissione. Il campionamento dovrebbe includere un numero proporzionato di alimenti preconfezionati. Per quanto riguarda gli alimenti preconfezionati, il livello di MOH dovrebbe essere determinato sia negli alimenti, sia nei materiali a contatto con gli alimenti, qualora siano sospettati di essere la fonte dei MOH rilevati. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle differenze esistenti tra MOSH e MOAH e all’interpretazione dei risultati dell’analisi al fine di garantire che i dati generati risultino affidabili e comparabili. Per quanto possibile, le indagini dovrebbero riguardare i sistemi impiegati dagli operatori del settore alimentare che potrebbero avere un effetto sulla contaminazione o limitarla (ad esempio: metodi di produzione e lavorazione, analisi dei pericoli e punti critici di controllo – HACCP – sistemi e misure simili attuati allo scopo di prevenire tale contaminazione). Qualora i MOH fossero rilevati o abbiano origine nei materiali a contatto con gli alimenti, gli Stati membri dovrebbero raccogliere i dati su tali materiali e svolgere ulteriori indagini presso gli stabilimenti degli addetti alla produzione, alla lavorazione e alla distribuzione di materiali a contatto con gli alimenti, per determinare quali sono i sistemi in atto nelle imprese interessate. Nel corso degli ultimi anni la preoccupazione riguardo la contaminazione da oli minerali negli alimenti è sempre stata molto forte, evidenziata da campagne di analisi realizzate da alcune organizzazioni per la tutela dei consumatori. Le fonti di contaminazione che destano maggiore preoccupazione sono i materiali per il confezionamento alimentare da cui i MOH possono migrare. In particolare, sono presenti nei contenitori in cartone riciclato e originano probabilmente dagli inchiostri per la stampa. Il report tecnico del JRC (Joint Research Centre) contiene istruzioni specifiche per il campionamento e l’analisi di MOSH e MOAH in alimenti e materiali a contatto con gli alimenti, che possono essere utilizzate da tutte le parti interessate coinvolte nel monitoraggio. Il suddetto documento di orientamento tratta istruzioni specifiche per il campionamento e l’analisi di oli minerali idrocarburici saturi (MOSH), idrocarburi aromatici degli oli minerali (MOAH) negli alimenti e materiali per il confezionamento alimentare (FCM) proprio nel quadro della sopra citata Raccomandazione (UE) 2017/84. Esso fornisce anche una guida sui requisiti minimi di prestazione dei metodi analitici adatti al monitoraggio MOSH/MOAH. La guida dovrebbe essere utilizzata da tutte le parti interessate coinvolte nella determinazione di idrocarburi di oli minerali negli alimenti e FCM, tra cui gli ispettori alimentari, gli addetti al controllo ufficiale, i laboratori, i laboratori dell’industria e i laboratori di organizzazioni non governative. La guida mira a:
Gli sviluppi più recenti registrati in materia passano attraverso alcune riunioni tenutesi nell’ambito di Gruppi di lavoro della Commissione Ue. Dalla riunione del Gruppo di lavoro sui contaminanti ambientali del 14 marzo scorso sono emerse, tra le altre, le seguenti valutazioni:
Quando l’EFSA rilascerà la nuova valutazione del rischio, si potrà iniziare a esaminare l’identificazione dei MOAH negli alimenti. Il Comitato Permanente Ue SCoPAAF (Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed – Sezione nuovi prodotti alimentari e sicurezza tossicologica) ha discusso, nella riunione del 21 aprile scorso, di quanto emerso dal rapporto Foodwatch del dicembre 2021 in merito al ritrovamento di idrocarburi aromatici di oli minerali (MOAH) e dell’esame svolto dal Gruppo di lavoro degli Stati membri il 10 dicembre 2021. Gli Stati membri all’unanimità hanno assunto alcune determinazioni relativamente alla fissazione di limiti alla presenza di tali sostanze negli alimenti, in accordo con quanto riportato nelle linee guida del JRC. Durante la discussione sviluppatasi nel corso del Gruppo di lavoro del 10 dicembre 2021 gli Stati membri hanno chiesto di effettuare controlli sui prodotti alimentari e, nel caso di accertata presenza, di eseguire approfondimenti che permettano di risalire alle cause della contaminazione. Nel frattempo, sono scattate alcune allerte RASFF relative a determinati prodotti alimentari. La Commissione ha di conseguenza notificato attraverso il RASFF quanto segue: dato che i MOAH sono possibili cancerogeni genotossici, in caso di loro indiscutibile presenza quantificata (cioè al di sopra del limite di quantificazione determinato dalle linee guida del JRC) confermata da un controllo ufficiale, questi prodotti dovrebbero essere ritirati e/o richiamati dal mercato sulla base dell’art. 14 del Reg. (CE) n. 178/2002. Alcuni Stati membri hanno pertanto chiesto di definire i LOQ per diversi gruppi di alimenti, in modo che siano fissati gli stessi valori limite in tutta Europa. Si sta quindi prospettando la possibilità che la Commissione europea individui indicazioni armonizzate prima dell’aggiornamento della valutazione del rischio dell’EFSA, attesa per la fine del 2022. Le indicazioni potrebbero assumere l’orientamento indicato dallo Standing Committee che, riferendosi alle linee guida del JRC, raccomanderebbe l’applicazione dei seguenti LOQ:
La Commissione europea ha fatto presente che sono numerosi gli Stati membri che hanno chiesto una dichiarazione per i LOQ relativi agli oli minerali (MOAH), elaborati sulla base degli orientamenti del JRC. È stato preparato un progetto di dichiarazione discusso anche il 14 marzo durante il Gruppo di lavoro sui contaminanti ambientali. Successivamente, e tenendo conto delle osservazioni presentate dagli Stati membri, è stata discussa anche una dichiarazione modificata che consiglia agli Stati membri di condurre controlli e indagini MOAH. La dichiarazione afferma che se le concentrazioni di LOQ vengono superate, il prodotto può essere ritirato dal mercato sulla base dell’art. 14 del Reg. (CE) n. 178/2002. Spetta agli Stati membri stabilire se sia necessario un richiamo; in definitiva, questa è la somma dei MOAH che viene presa in considerazione. Allo stesso tempo, l’EFSA sta attualmente conducendo una valutazione. La data in cui la Commissione pubblicherà la relazione dello SCoPAAF sarà anche quella in cui si applicherà la dichiarazione. Segnaliamo che, nel 2021, FoodWatch ha realizzato un rapporto sull’olio minerale tossico negli alimenti. I risultati dei test di laboratorio pubblicati da FoodWatch negli ultimi sei anni mostrano che il rischio di contaminazione dei prodotti alimentari con MOAH è stato riscontrato anche in prodotti quali riso, pasta, cereali ecc. Nell’ambito del dibattito scaturito a livello Ue, FoodDrinkEurope, in collaborazione con le Associazioni Ue PFP (Primary Food Processors), tra cui EFM, COCERAL e FRUCOM, ha finalizzato una nota congiunta per la Commissione. In estrema sintesi, fermo restando e premesso l’impegno delle Organizzazioni firmatarie a continuare a lavorare al fianco delle Autorità per individuare le fonti di tali contaminanti e mitigarne il più possibile la presenza nei prodotti finiti, sono evidenziate le criticità di seguito riportate:
La dichiarazione congiunta sui MOAH nell’alimentazione, pubblicata all’interno della sintesi della riunione del 21 aprile e applicabile dal momento della pubblicazione del verbale, si riferisce all’accordo dei Paesi dell’Ue di “ritirare e, se necessario, richiamare i prodotti dal mercato quando la somma delle concentrazioni di MOAH negli alimenti è pari o superiore ai limiti massimi di quantificazione LOQ”, come in precedenza indicati.
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