Silvio Grassi era stato eletto presidente di Italmopa lo scorso 6 luglio
«Quando penso a Molino Grassi la prima cosa che mi viene in mente sono le persone. Quando ero piccolo mio padre mi portava in molino e questa era la nostra casa, le sue persone».
Silvio Grassi, gennaio 2021
Spesso vogliamo considerare la famiglia come focolare domestico, espressione di valori come calore, inclusività, accoglienza. Un archetipo, certo, ma per Silvio Grassi, mio padre, il molino era questo e molto altro. Ogni membro dell’azienda, infatti, era per mio padre un ambasciatore e un messaggero, portavoce del marchio di famiglia, e lui, come un vero padre, era sempre presente per la sua squadra, per superare ogni difficoltà. La farina è un alimento essenziale, semplice e autentico, e allo stesso modo mio padre era proprio così: spontaneo, concreto e al tempo stesso visionario. Non posso non ricordarlo, da un punto di vista personale, come una persona a volte “ruvida” ma dotata di una straordinaria intelligenza, con l’istinto e la curiosità del viaggiatore insaziabile che cerca continuamente di andare oltre, per fare di più e meglio. Mio padre era una persona coerente e stabile che, negli anni, aveva maturato una sicurezza tale per cui i dipendenti, i fornitori, i professionisti che lavoravano con e per il molino si sentivano protetti e rassicurati. Per questo motivo vedo ancora in lui il padre di tutti noi: una figura esemplare, capace e incoraggiante, che sapeva essere rigoroso, a volte duro, ma sempre stimolante, vero esempio di instancabile lavoratore e imprenditore visionario, tra cultura e passione. Mio padre era sempre propenso a crescere e ad apprendere, senza paura di confrontarsi con nuove proposte, anticipare le necessità e aprirsi a una dimensione internazionale, creando trend innovativi per il settore. Al di là dei numeri e degli obiettivi, delle logiche della fabbrica e del mercato, mio padre ha accettato molte sfide che oggi sembrano sempre più attuali, come l’attenzione al biologico e all’alta qualità, la ricerca di una rinnovata sostenibilità e cura per l’agricoltura come per il consumatore: quello che rimane è lo sguardo di un uomo capace di vedere lontano e di coinvolgere nella sua visione tanti altri uomini e donne, famigliari e non. Interrogato, infatti, sugli ingredienti del suo successo, rispondeva: “L’impegno e la dedizione”, aggiungendo però subito “e tanti bravi collaboratori”. Tralasciava volutamente di citare l’apporto personale di talento, impegno e coraggio imprenditoriale, la capacità di immaginare una cultura materiale, anteponendo il valore del lavorare uniti insieme a mio zio, suo fratello Massimo, e a suo cugino Andrea. Perché al carisma, alla passione per il lavoro e al rigore morale, in lui si univano in modo singolare il suo essere arguto, la sua straordinaria capacità di relazione, sempre franca e corretta con tutti: clienti, fornitori e, soprattutto, con i suoi collaboratori. Che l’hanno amato come un padre, quello che è stato per me. La terra produce il grano, ma l’uomo con il suo lavoro lo rende qualcosa di straordinario, un racconto di emozioni, un sogno che consente il realizzare cose uniche. Grazie Papà.
Federica Grassi
Di Silvio potrei dire tante cose, quelle che conoscono o ricordano più o meno tutti: che era un imprenditore in gamba, ad esempio, molto capace, ma anche una persona perbene. In questa circostanza desidero però ricordare alcuni aspetti a cui tengo in maniera particolare. Per me conoscere Silvio Grassi è stato un grande onore e una grande gioia a livello personale; sappiamo tutti che professionalmente era un imprenditore esperto e preparato dal quale poter imparare, ma è soprattutto come amico che mi ha lasciato e insegnato tanto. La profonda e sincera amicizia maturata tra noi negli anni ci ha consentito di confrontarci con serenità anche su questioni personali delle quali difficilmente ci sentivamo liberi di parlare in altri contesti. Grazie alla profonda, reciproca stima, riuscivamo a confidarci senza timore anche su aspetti aziendali solitamente coperte dal massimo riserbo, e questo proprio perché il nostro rapporto non era fra semplici colleghi, ma fra persone che condividevano un profondo sentimento di amicizia. Mi sento di dire dunque, con profonda tristezza, di aver perso un punto di riferimento prezioso. A lui mi lega anche il ricordo di tanti momenti goliardici ai quali oggi ripenso con malinconia, come i numerosi scherzi di cui ci rendevamo protagonisti a vicenda, ad esempio “rubandoci” a turno i cappotti o le borse nel nostro consueto appuntamento alla Borsa merci di Bologna. Un aneddoto desidero ricordare in maniera particolare: spesso mi rendevo artefice della “sparizione” di una piccola borsa che Silvio portava solitamente con sé, una borsa che potremmo definire “storica” poiché appartenuta a suo zio Gianni; per ricambiare, Silvio si impossessava della mia agenda di lavoro, così da poter controllare gli appuntamenti che avevo in programma e carpire “preziose” informazioni. Un rapporto solido, quindi, il nostro, fondato su lealtà e sincerità, che aveva coinvolto anche mio figlio Francesco, con il quale Silvio aveva instaurato da tempo un bellissimo dialogo. Consapevole delle sue grandi qualità professionali e personali, lo avevo recentemente sostenuto anche nella candidatura alla presidenza di Italmopa, certo che avrebbe guidato con successo l’Associazione che solo da pochi mesi lo aveva eletto. Posso concludere questo mio pensiero dedicato a Silvio, nel quale potrei aggiungere altri mille aspetti, ricordi e sensazioni, dicendo semplicemente che mi mancherà, mi mancherà davvero molto, come imprenditore ma anche e soprattutto come uomo. Ciao mio caro amico.
Ivano Vacondio
Federica Grassi and Ivano Vacondio remember Silvio Grassi, president of Italmopa, who died prematurely at the beginning of October. For his daughter, her father was an inquisitive man, perhaps with a rough character but great intuition. He had developed such a confidence that employees, suppliers and professionals who worked with and for Molino felt really protected and reassured. However, according to the president of Federalimentare, their deep and sincere friendship had allowed them to have a peaceful and fruitful debate over the years, even on personal matters. The awareness of his great professional and personal qualities had led Vacondio to support him in running for President of Italmopa, as he was certain that he would successfully lead the Association that had elected him only a few months before.
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