Negli ultimi anni il settore agroalimentare in generale e molitorio in particolare hanno assistito a una serie di mutamenti (geopolitici, climatici, tecnologici e di abitudini alimentari) che hanno necessariamente dovuto fronteggiare. Allo stato attuale, le modalità con cui affrontare e gestire queste sfide sono diverse e non sempre del tutto note. L’interessante tavola rotonda che si è tenuta a margine dell’ultima Assemblea Generale Annuale di Italmopa, ha analizzato, tramite tre autorevoli relatori, lo scenario attuale e le possibilità di azione di un futuro non tanto anteriore, quanto prossimo. In questo contributo si tratteggiano, seppur per sommi capi, le chiavi “di lettura” dell’attuale contesto e quelle “di apertura” delle prossime sfide.
I consumi dei derivati dei cereali
Il primo intervento, a cura del dottor Fabio del Bravo, responsabile direzione filiere e analisi dei mercati di Ismea, si è incentrato sull’andamento delle vendite dei derivati dei cereali nella Gdo, ovvero, pasta, pane, sostituti del pane, nonché le varie tipologie di pizza. Ora, poiché nel 2023, il largo consumo – per lo più costituito dai generi alimentari – è stata la categoria in assoluto più inflattiva, i consumatori hanno adottato determinate strategie per cercare di limitare l’impatto sullo scontrino finale. Tra le principali, ha sottolineato del Bravo, la razionalizzazione della spesa, mediante tagli al superfluo e massimizzazione del rapporto qualità/prezzo, nonché la preferenza accordata agli ipermercati per usufruire di promozioni.
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PhD, Coordinatore editoriale di Avenue media
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