Secondo le ultime stime di Italmopa, il raccolto 2022 di frumento tenero nazionale, ormai in fase di completamento, dovrebbe collocarsi a circa 2,5 milioni di tonnellate, con una riduzione del 15% rispetto ai volumi produttivi registrati nel 2021, contro un fabbisogno dell’industria molitoria a tenero di circa 5,3 milioni di tonnellate. Come evidenziato da Andrea Valente, neo presidente dell’Associazione, il nuovo calo è ascrivibile a una flessione, pressoché generalizzata in tutte le principali aree produttive italiane, delle rese per ettaro, mentre rimangono sostanzialmente invariate le superfici. Per quanto concerne l’aspetto qualitativo, la produzione nazionale 2022 è caratterizzata da un contenuto proteico elevato ma da valori reologici non del tutto soddisfacenti, in particolare per i frumenti teneri di forza utilizzati nella produzione di farine destinate a prodotti a lunga lievitazione. La produzione nazionale 2022 di frumento duro è invece prevista in circa 3,5 milioni di tonnellate, in calo di oltre il 10% rispetto ai volumi produttivi segnati nel 2021, a fronte di un fabbisogno dell’industria molitoria a duro stimato in 5,5 milioni di tonnellate, destinate essenzialmente alla produzione di semole per l’industria pastaria italiana. A detta di Enzo Martinelli, presidente della Sezione Molini a frumento duro di Italmopa, la qualità della granella sembra molto soddisfacente, con buoni livelli proteici registrati in tutti gli areali del territorio nazionale e assenza di malattie fungine.
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